BURMESE
STANDARD
Testa: arrotondata, di media grandezza.
Naso: con stop apprezzabile all'altezza degli occhi.
Orecchie: larghe alla base, ben distanziate e arrotondate in punta, di media taglia.
Occhi: grandi e rotondi, ben distanziati; la linea superiore dell'occhio è obliqua verso il naso,
quella inferiore è arrotondata. Sono ammesse tutte le tonalità di giallo fino all'oro.
Collo: corto e ben sviluppato.
Corpo: cobby, muscoloso, abbastanza compatto, arrotondato con petto largo, aperto e ampio. Spalle e
anche della stessa larghezza.
Zampe: ossatura media, muscolatura abbastanza forte e robusta, lunghezza media in proporzione al
corpo e alle zampe.
Piedi: rotondi, di media taglia.
Coda: lunghezza media, più spessa alla base, si assottiglia fino a una punta smussata.
Mantello: molto corto e aderente al corpo, tessitura molto fine, lucida e brillante come la seta.
Indipendentemente dal colore del mantello e dall'età dell'animale, il dorso è più scuro rispetto alla parte
inferiore del corpo.
SELEZIONE E COLORI
La razza venne riconosciuta dal CFA nel 1936, ma la necessità di avere tre generazioni alle spalle senza incroci col
Siamese o col Tonkinese le permise di essere ammessa a concorrere in campionato solo nel 1953.
Inizialmente fu accettata solo la colorazione originale, un marrone castagna scuro chiamato anche zibellino, in
quanto ricorda questo piccolo roditore della Siberia.
La Gran Bretagna importò i primi Burmesi nel 1947 e riconobbe la razza nel 1952. Mentre gli allevatori americani si
sono maggiormente dedicati alla selezione di un tipo di gatto più tondeggiante, che si discostasse dal tipo Siamese
e Tonkinese, gli allevatori inglesi, partendo da iniziali accoppiamenti col Siamese red point, si sono dedicati
maggiormente alla creazione di una gamma di colori più vasta.
Oltre ai colori di base ed ai diluiti, sono stati selezionati i rossi, i crema e le «squama di tartaruga». Il tipo
inglese è inoltre più longilineo di quello americano, con la testa meno tonda, inscrivibile in un triangolo
equilatero, e la palpebra superiore dell'occhio obliqua.
Per queste differenze tra il tipo inglese e quello americano è stata ultimamente riconosciuta dal CFA, ed è in via
di riconoscimento dalla TICA come razza differente, l'European Burnese.
Per le sue particolarità genetiche, il colore del mantello del Burmese è leggermente più intenso sulle punte
(estremità) che sulle altre parti del corpo.
Non sono ammesse tigrature di qualsiasi tipo; nel cucciolo sono tollerate piccole striature -chiamate marche
fantasma- che, in genere, scompaiono in età adulta.
Il CFA americano riconosce i colori zibellino, blu, chocolate (o champagne) e lilac (o front o platinum).
Per tutte le altre varietà di colore è stato richiesto il riconoscimento come razza Malajana. In Europa sono ammessi
tutti i colori e le loro diluizioni, compreso il rosso, il crema e le squama di tartaruga in tutte le possibili
combinazioni.
ACCOPPIAMENTI PERMESSI
Con Bombay, Burmilla e Tiffany.